Ultimamente, sia in ambito sportivo che non, si sente sempre più spesso parlare di crioterapia e criosauna come trattamenti miracolosi per rigenerare il fisico (e per taluni anche la mente). Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
La crioterapia è la pratica realizzata attraverso lo strumento della criosauna, un grande cilindro di acciaio nel quale ci si siede lasciando fuori solo la testa e in cui viene erogato un di gas che può arrivare fino a -170°C. Sembrerebbe essere secondo la scienza un valido metodo per recuperare dall’affaticamento dovuto all’allenamento e da traumi.
Il costo di questi apparecchi è notevole (svariate decine di migliaia di euro) poiché parliamo di sistemi di ingegneria medica complessa che comprendono:
il macchinario per il gas di raffreddamento a temperature criogeniche
la cabina di trattamento per il paziente
il sistema di rifornimento di azoto liquido.
Nonostante ciò sono sempre di più i centri dedicati ad aprire i battenti, oltre a i centri fitness che con lungimiranza si stanno attrezzando di questa tecnologia che comincia a far gola agli sportivi di vario genere.
Il più grande vantaggio è sicuramente quello legato al tempo: bastano 3 o 4 minuti affinché la seduta risulti efficace. Anche perché tempi più lunghi di esposizione potrebbero causare ipotermia, superando di fatto la protezione che la fascia (superficie corporea composta da tessuto connettivo) offre agli organi interni.
Di contro il costo non è proprio dei più economici (circa dai 30 ai 50 euro a seduta) proprio in relazione all’alto valore tecnologico dell’attrezzatura a disposizione.
Il concetto di applicazione della crioterapia come strumento terapeutico è piuttosto semplice in effetti: sfruttare le proprietà antinfiammatorie del freddo e la sua capacità di favorire la circolazione del sangue. Quando si prende una botta o una distorsione infatti una delle prime applicazioni che si effettuano è quella del ghiaccio per scongiurare l’edema e il gonfiore che ne deriva. Immaginate dunque di esporre l’intera (o quasi) superficie corporea a così basse temperature: vecchi acciacchi e microtraumi potrebbero migliorare o scomparire (vengono colpiti all’incirca il 90% dei recettori del freddo allo stesso tempo) anche con brevi cicli di utilizzo conferendo una sensazione di nuovo benessere acquisito al vostro corpo.
Gli effetti di drenaggio linfatico e di favoreggiamento della microcircolazione possono rendere inoltre questa procedura una buona alleata delle donne affette di cellulite e non è necessaria una prescrizione medica.
Si tratta dunque di una vera e propria innovazione? Non esattamente.
Numerose popolazioni e allenatori sportivi utilizzano da sempre la tecnica di immersione in vasche piene di ghiaccio per lenire dolori e fare in modo che gli atleti recuperino più velocemente. Oggi, con l’evoluzione tecnologica che traina la nostra società un po' in tutti i settori, abbiamo meccanizzato questo trattamento e siamo giunti all’utilizzo della criosauna, strumento ormai diffuso tra squadre di atleti professionisti e promosso da sportivi del calibro di CR7.
Siete dunque pronti a farvi congelare?
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